Bentornate esploratrici ed esploratori del mistero,

con questo articolo proviamo a mettere sotto la lente di ingrandimento qualcosa che abbiamo già osservato da lontano: gli oracoli!

No, non sto parlando di algoritmi complessi, né di strumenti high-tech. Mi riferisco agli oracoli “originali”, i primi della storia, cioè quelli dei popoli antichi!

In pratica, i nostri lontani antenati erano convinti di poter contattare le divinità con particolari rituali, per ricevere segni e indicazioni utili per la propria vita.

Credenze di questo tipo erano diffuse in tante culture e aree geografiche diverse, ma gli oracoli che conosciamo meglio grazie agli studi storici sono quelli dell’Antica Grecia.

Oracoli al cinema - L'oracolo in una scena del film "300"

L’oracolo in una scena del film “300”

GLI ORACOLI NELL’ANTICA GRECIA

Nell’Antica Grecia, gli oracoli si identificavano con certe sacerdotesse e sacerdoti, che di mestiere si mettevano in contatto con gli dei per dare risposte alle domande della gente.

Ma quali domande? Be’, agli oracoli si chiedeva un po’ di tutto, quasi come si fa oggi con Google!

I quesiti potevano riguardare previsioni per il futuro, ma anche ciò che non si sapeva del presente o del passato.

Nella maggior parte dei casi, comunque, il punto era decidere come comportarsi di fronte a una scelta importante.

Immagina di essere un ricco aristocratico dell’Antica Grecia e di dover decidere se sposare tua figlia con un certo pretendente.

Avresti chiesto il parere della ragazza? Forse sì, ma senza darci troppo peso: per la decisione finale ti saresti affidato a un oracolo!

Così, per poter interrogare le divinità, avresti preparato un’offerta molto generosa, e magari avresti anche affrontato un lungo viaggio.

Sì, perché gli oracoli non erano ovunque, ma solo in certi luoghi ritenuti sacri, in cui erano stati costruiti templi o santuari.

Oggi sappiamo esattamente dove si trovavano alcuni oracoli. Ad esempio, abbiamo resti archeologici di un oracolo proprio qui in Italia, vicino a Napoli: è l’antro della Sibilla Cumana.

Ma l’oracolo più famoso e più prestigioso, il vero Madison Square Garden degli oracoli si trovava a un centinaio di chilometri da Atene, a Delfi.

Resti del Santuario di Delfi, sede di uno degli oracoli più famosi

Resti del Santuario di Delfi | Foto: Berthold Werner – Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

L’ORACOLO DI DELFI: LA PIZIA

Nel cuore del grande santuario di Delfi si trovava la Pizia, una sacerdotessa che, per offrire responsi, si metteva in comunicazione con il dio Apollo.

Ma contattare Apollo non era esattamente come mandare un messaggio Whatsapp a un amico: quando “sentiva” il dio, la sacerdotessa cadeva in trance.

Secondo alcuni studiosi, questa trance poteva essere causata da vapori di etilene che, per un fenomeno naturale, fuoriuscivano dalla terra provocando lievi allucinazioni.

La teoria non è provata, ma non possiamo escludere che sacerdotesse e sacerdoti come la Pizia, in un modo o nell’altro, assumessero sostanze alteranti.

Del resto, il mestiere dell’oracolo non era affatto semplice.

Spesso le domande erano poste da sovrani, governanti e ministri molto potenti: tutta gente che non era il caso di far arrabbiare con risposte sgradevoli.

Inoltre, quando si trattava di questioni politiche, i responsi potevano influenzare il destino di tantissime persone, facendo ricadere sulle spalle dell’oracolo una responsabilità enorme.

A tutto questo si aggiungeva il problema più grave. Se una profezia si fosse rivelata sbagliata, la Pizia avrebbe perso tutto il prestigio e la credibilità, con il rischio di dover… chiudere bottega!

Per capire come gli oracoli si destreggiavano tra queste difficoltà, vale la pena di indagare il caso di Creso.

Il re Creso rappresentato su un antico vaso greco

CRESO E LE RISPOSTE DEGLI ORACOLI

Creso era re della Lidia, una regione che oggi si trova in Turchia e che all’epoca era un potente regno alleato delle città greche.

Il sovrano doveva decidere se attaccare i Persiani, che stavano avanzando con gli eserciti in territorio confinante.

Perciò si rivolse all’oracolo di Delfi, non prima di aver inviato al santuario tanti doni molto generosi.

La Pizia disse al re che, se avesse fatto guerra ai Persiani, avrebbe distrutto un grande impero.

Il sovrano pensò che il grande impero destinato alla distruzione fosse quello persiano. Spoiler: si sbagliava.

Così, quando Creso attaccò i Persiani, subì una gravissima sconfitta e fu fatto prigioniero: il regno di cui la Pizia aveva pronosticato la fine era proprio il suo.

Dipinto di uno degli oracoli più famosi: la Pizia di Delfi

La Pizia di Delfi in un dipinto del 1891

Questa storia ci permette di cogliere un punto. Di fronte a domande “scomode”, gli oracoli se la cavavano con risposte ambigue, che potevano essere interpretate in tanti modi.

Se il risultato non era quello che ci si aspettava, quindi, si poteva dare la colpa a un’interpretazione sbagliata, a un vero e proprio misunderstanding.

Ecco come gli oracoli si assicuravano di avere sempre ragione, per mantenere credibilità e preservare il proprio ruolo!

In effetti un metodo simile è usato ancora oggi da certi sensitivi e medium, e, anzi, questo sistema può essere considerato una vera e propria tecnica di cold reading.

Siamo così arrivati al ponte che ci connette con le prossime tappe del nostro viaggio: continuate a seguire questo blog per gli approfondimenti su sensitivi e medium!

Alla prossima!